ALLARME FNAARC TREVISO: ANTONELLO PEATINI, MOLTI DI NOI RISCHIANO DI CHIUDERE L’ATTIVITA’, “SIAMO ANELLI IMPORTANTI DELLA FILIERA, CHIEDIAMO TUTELA”

 

 

Antonello Peatini, presidente provinciale FNAARC- Confcommercio Treviso lancia l’allarme: “tra caro carburanti e fermi di aziende le nostre attività sono a rischio. In questo periodo di rialzi e di emergenza bellica stiamo già constatando cali di fatturati del 40% con costi fissi raddoppiati: chiediamo al Governo di metterci nelle condizioni di poter lavorare”. La Federazione nazionale ha proposto il taglio drastico delle accise, in forza del settore che rappresenta un anello fondamentale col mondo produttivo, il Gruppo provinciale ha riunito un Consiglio Direttivo per valutare la situazione.

 

Gli agenti e rappresentanti di commercio sono tra le professioni che più risentono dell’aumento vertiginoso dei prezzi dei carburanti (+ 40% nell’ultimo mese). Ed è anche la categoria che ha pagato un prezzo enorme al Covid, risentendo direttamente della mancanza di ordini dovuti alla chiusura repentina di negozi, pubblici esercizi e altre imprese. Durante le restrizioni alle attività – spiega Peatini - per mesi molti agenti sono rimasti senza reddito, poiché molte aziende preponenti, in assenza di ordinativi e senza sicurezze sulle riaperture, hanno semplicemente sospeso i pagamenti. Il mondo dell’intermediazione commerciale vive, infatti, di provvigioni, e se non si vende, non si guadagna. La categoria è, quindi, prontamente ripartita appena c’è stato l’allentamento delle restrizioni anti-pandemia e le attività hanno riaperto i battenti.

 

“Ma siamo molto distanti dai livelli pre-pandemia del 2019 e la situazione ad oggi è molto pesante – dichiara Antonello Peatini, che a Treviso e provincia conta circa 250 iscritti -. Le schiarite sono offuscate dall’aumento vertiginoso dei costi da sostenere per poter lavorare, in primis dei carburanti, e dal calo della domanda di beni, in vari settori: pensiamo ad esempio a tutto quanto ruota attorno al comparto del turismo e dell’accoglienza, o al settore dell’abbigliamento. L’eco della guerra, poi, si è già fatto sentire e si sentirà sempre più, sia con la carenza di disponibilità di alcune merci, sia con la crescita dei costi delle materie prime ed energetici. Inoltre, per chi come noi agenti di commercio – sottolinea Peatini– utilizza l’auto come strumento di lavoro, percorrendo in media oltre 60.000 Km all’anno, l’attuale aumento del carburante rappresenta un vero e proprio salasso, che molti colleghi ancora provati da due anni di pandemia non riescono più a sostenere”.


Contiamo sulle risposte del Governo: sul tavolo abbiamo chiesto di intervenire con misure atte diminuire i costi di benzina e gasolio: una soluzione suggerita è quella di agire drasticamente sulle accise che incidono pesantemente sul prezzo finale del rifornimento di carburante. Altra richiesta urgente è di attualizzare i parametri fiscali di deducibilità dell’acquisto dell’automobile, perché il tetto in vigore non consente all’agente di investire adeguatamente in veicoli a minor impatto ambientale, come richiesto dal piano di transizione energetica prevista dal Paese.


“Siamo sempre pronti a fare la nostra parte” – conclude Peatini – “ma ora gli scenari non lasciano scampo. Occorre una nuova consapevolezza del ruolo dell’intermediazione, siamo anelli importanti per l’economia e per le aziende, contribuiamo a fare emergere sui mercati l’eccellenza delle imprese locali. Mettiamo in contatto persone ed esperienze e conosciamo i valori dei prodotti. Chiediamo solo di poter lavorare”.

 

 

 

 

 

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