Molti gli spunti discussi in assemblea. Tassa di soggiorno, supporto per l’occupazione, credito e superbonus tra le richieste alla Politica.

Nuovo mandato e nuovo corso per Federalberghi Treviso: il gruppo albergatori che in provincia associa oltre 160 strutture, nell’assemblea di ieri ha riconfermato alla presidenza Giovanni Cher (Monastier), sarà affiancato da due vicepresidenti: Valentina Zanon (Castelfranco Veneto) e Giulia Casagrande (Treviso). Sarà accompagnato da un Consiglio Direttivo composto da: Ettore Pizzolato (Oderzo) Natascia Bernardi (Revine Lago), Giovanni Simonetto (Silea), Silvia De Checchi (Asolo), Andrea Trevisanato (Treviso), Anita Maschio (Conegliano), Patrizio Bof (Mogliano Veneto), Azzurra Franci ( Asolo), Gianmaria Fraccaro (Pieve del Grappa). Dei 12 eletti la metà sono donne, segno che la parità di genere sta passando anche tra le categorie. Sono stati cooptati in direttivo i due past president della categoria: Gianni Garatti, ora presidente della Fondazione Marca Treviso e Federico Capraro, ora presidente di Confcommercio Treviso. L’assemblea annuale, la prima in presenza dopo la pandemia, si è svolta presso la sede di Treviso e ha visto due ospiti importanti: l’Assessore regionale Federico Caner e il presidente regionale di Federalberghi Massimiliano Schiavon. Molti gli spunti e i temi sul tavolo della categoria, tra le più penalizzate dalla pandemia, all’inizio di una ripresa che fatica a muoversi, che al momento conta in gran parte sull’indotto italiano e che si presenta, nello stesso territorio provinciale, a velocità molto diverse e variabili. Quattro le questioni centrali sulle quali la categoria ha chiesto impegni diretti alla Politica e all’Assessore Caner: il lavoro, che va defiscalizzato per “lasciare qualche soldo in busta paga in più ai lavoratori, in modo da rendere il settore più appetibile, la gestione della tassa di soggiorno introiettata dai Sindaci, che gli albergatori chiedono di poter avere a parziale ristoro dei maggiori costi dovuti al Covid, l’accesso al credito per agevolare finanziamenti al settore profondamente devastato dalla pandemia che ora deve affrontare un serie di adeguamenti, infine il 110 ovvero quel superbonus che ha fatto scatenare la corsa dei privati ai cantieri ma che ha escluso le ristrutturazioni alberghiere. “I temi discussi sono stati molti” - spiega il Presidente Giovanni Cher- “ma se è vero che la ripartenza passa dal turismo, bisogna sostenerlo. Il “fondo perduto” è praticamente inutile, serve un sostegno strutturale per un settore che ha di fronte a sé molte sfide e che va incentivato. Le Olimpiadi 2026 sono una speranza per le ricadute sul territorio, ma è necessaria anche la ricerca di nuovi modelli di business. Per noi albergatori questi 18 mesi di pandemia hanno sovvertito equilibri e cancellato anni di lavoro: vanno trovati nuovi filoni e nuovi segmenti di business, sta a noi scoprirli e percorrerli fino in fondo. La ripartenza è difficile, i dati delle città d’arte sono ancora troppo timidi, occorrono nuove strategie per un’epoca di svolta. L’impegno mio e di Federalberghi è sicuramente quello di interpretare il cambiamento e dare risposte adeguate. La presenza dell’Assessore regionale in assemblea ha assicurato l’impegno per i nuovi prodotti turistici”. Il nuovo mandato post Covid, si annuncia pieno di speranze e attese in uno scenario in grande evoluzione in cui è ancora fresco il ricordo delle cancellazioni e dei mesi di cassa integrazione. L’occupazione media delle camere in provincia è ancora al di sotto delle medie stagionali, oscilla tra il 20% e il 50%, ma le Colline Unesco, l’arte, i musei riaperti, la natura, il Sile e un aeroporto con nuove rotte rappresentano non solo speranze, ma segnali concreti di ripresa”.

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