Quattro giornate formative, due a ottobre e due a novembre, di alto livello per il mondo dei pubblici esercizi finanziate dai fondi per la formazione messi a disposizione da EBiCom-EBt Treviso. La prima giornata, dedicata al team work, alla ricerca, all’ organizzazione e alla gestione delle risorse umane, è in programma lunedi 14 ottobre alle 9 presso la sede Ascom di Oderzo in via Spinè. La seconda giornata, martedi 15 ottobre sempre a Oderzo è dedicata al tema dei menu profits, alla rivoluzione nel food and beverage e alla formulazione delle ricette, la terza giornata il 4 novembre sul controllo dei costi e il profitto, la quarta ed ultima, il 5 novembre, sulla vendita strategica dei menu profit ad alto profitto.
A portare i saluti iniziali alla prima lezione sarà Patrizia Manca, vicepresidente di EBiCom-EBt Treviso, ente finanziatore e sostenitore del progetto formativo. “Con soddisfazione- afferma Patrizia Manca- grazie ai fondi previsti dalla bilateralità, riusciamo ad assicurare anche ai lavoratori e lavoratrici delle piccole imprese un programma di alta formazione gratuito altrimenti riservato solo alle grandi imprese. Più le imprese sono formate, più riescono a garantire occupazione, reddito e stabilità alle famiglie di imprenditori e dipendenti. Aderire ad un Sistema come quello della bilateralità è di fondamentale importanza per beneficiare di tutte le opportunità”.
“Si tratta- spiega Dania Sartorato- presidente di Fipe e dell’Unione provinciale Confcommercio - “di un programma formativo a 360 gradi sui temi cruciali per la ristorazione e la somministrazione finanziato dalla bilateralità, a dimostrazione del valore del Sistema. Il nostro settore, più di altri, è esposto ai cambiamenti dei consumatori, ai trend delle città, alle oscillazioni dei costi delle materie prime. Le tendenze vanno intercettate e guidate prima che si impongano nel mercato, i costi delle nostre imprese vanno gestiti con una visione sempre più strategica ed affinata, dobbiamo avere molta capacità di programmazione ed essere in grado di fare acquisti “su scala”. Poi il personale, che nel comparto manca sempre: come trovarlo, sceglierlo, motivarlo, gestirlo. Il tema delle mance, ad esempio, che all’estero è una prassi consolidata, va affrontato e noi lo stiamo facendo. Oggi il comparto vira verso specializzazioni e segmenti sempre più identificati: il mondo degli aperitivi, delle colazioni diversificate, dei pranzi di lavoro, dei brunch domenicali, delle pause pranzo, dei vari apericena e delle cene vere e proprie. Un universo di tendenze in cui si riflette il cambiamento della società, con una classe media sempre più ridotta, i giovani orientati verso cucine internazionali, le varie generazioni sempre più attente alla salute, senza contare che è profondamente cambiata la capacità di spesa delle famiglie”.