A NATALE CONTA IL PENSIERO MA ANCHE LA QUALITÀ
Nonostante le difficoltà legate al carovita e alla congiuntura economica, a Treviso la tradizione dei regali si mantiene viva. La propensione all’acquisto rimane elevata, seppure orientata a una maggiore sobrietà, con i trevigiani che guardano sempre più a doni tradizionali, utili nella vita quotidiana e all’insegna di qualità e territorio.
L’Unione provinciale Confcommercio di Treviso, in collaborazione con Format Research e con ilsostegno di Banca Prealpi SanBiagio ha presentato oggi (venerdì 5 dicembre 2025) l’indagine “Natale 2025: tendenze e comportamenti di acquisto della popolazione di Treviso in vista delle prossime festività natalizie".
Realizzata nell’ambito dell’attività di ricerca dell’Osservatorio Congiunturale, la rilevazione è stata effettuata nel mese di novembre su un campione di 500 cittadini (dai 18 anni in su) della provincia di Treviso, con l’obiettivo di analizzare e comprendere i comportamenti, le tendenze emergenti, le preferenze in termini di prodotto e canali d’acquisto.
I DATI IN SINTESI
Segnali incoraggianti sui consumi, pur in uno scenario generale di preoccupazioni diffuse per la congiuntura economica, il caro vita, l’instabilità internazionale. A Treviso e provincia - si dice - conta il “pensiero” e a questo “pensiero”, i consumatori trevigiani sanno dare forma, contenuto, sostanza, originalità, autenticità e budget di spesa, dimostrando di essere consumatori maturi, capaci di programmare le spese, di razionalizzare la tredicesima, consapevoli delle proprie scelte, destinando una media di 209 euro della propria disponibilità economica al capitolo “regali”. La ricerca ci restituisce una fotografia di cosa metteranno i trevigiani sotto l’albero che consente di valutare l’insieme di quella “economia del dono” che arricchisce la comunità, mantiene vive le relazioni e aumenta l’attrattività di città, paesi e quartieri.
La propensione all’acquisto natalizio resta elevata: l’80% dichiara che farà regali di Natale, mentre solo un quinto (20%) non prevede spese per i doni. Per oltre la metà di coloro che faranno i regali (53%) si tratta di una spesa piacevole e necessaria, segno della tenuta della tradizione del dono anche in un contesto economico complesso e sempre più polarizzato. Rispetto allo scorso anno, il 71% dichiara che il Natale 2025 sarà più sobrio, con consumi più contenuti rispetto allo scorso anno, il 22% che non ci saranno differenze e solo il 7% che farà più acquisti.
I regali: propensioni, tradizione, abitudine: croce o delizia?
Nel complesso, i dati confermano che, nonostante le difficoltà, la tradizione dei regali rimane prevalente e che il Natale non è un Natale di rinunce ma un Natale di scelte e di piccoli-grandi progetti personali e famigliari.
Per oltre la metà degli intervistati (53%) i regali di Natale restano una spesa necessaria ma piacevole. Un terzo circa (32%) li vive invece come un obbligo meno gradito rispetto al passato. Solo il 15% considera i regali inutili, pur sentendosi comunque costretto a farli.
Cosa si regalerà
I cittadini di Treviso e provincia confermano un approccio equilibrato e consapevole alle spese natalizie, con una forte preferenza per i regali tradizionali e di valore, legati all’artigianalità e al territorio. In testa alle scelte restano i prodotti gastronomici (86,9%), seguiti da libri ed ebook (59%) e giocattoli per bambini (55,5%), che si confermano simboli di convivialità, cultura e famiglia. Si mantengono stabili anche abbigliamento (55%) calzature (12%), prodotti per la cura della persona (54%), segno di una crescente attenzione al benessere e alla qualità della vita.
Tra le tendenze emergenti si evidenzia l’interesse per regali esperienziali, come biglietti per concerti e spettacoli (25%) e pacchetti viaggio (23%), che affiancano le scelte più tradizionali. Significativa, soprattutto per la tenuta delle librerie indipendenti, la quota di libri ed ebook (59%) che a Natale ritrova tutto lo slancio che merita e raggiunge soprattutto famiglie ed infanzia.
Più contenuta, invece, la diffusione dei regali digitali — carte regalo e abbonamenti a piattaforme streaming — che rimangono comunque parte del panorama dei doni moderni e contemporanei, previlegiati dalle nuove generazioni. Nel complesso, il quadro riflette un Natale trevigiano orientato alla sobrietà, alla qualità e alla dimensione relazionale del dono.
I canali di vendita
Il consumatore è sempre più orientato alla multicanalità degli acquisti: il 68% dei cittadini di Treviso acquisterà infatti i regali di Natale sia in negozi fisici sia in quelli online; l’11% userà solo il canale online e il 21% si recherà esclusivamente presso i negozi fisici.
Il canale d’acquisto prediletto tra coloro i quali acquisteranno in negozi fisici si conferma essere quello dei grandi centri commerciali (79%), ma il commercio di vicinato, con il 40,1% dimostra di reggere il confronto.
Budget di spesa
Quasi 9 cittadini di Treviso su 10 spenderanno fino a 300€ per i regali di Natale. Il 12,1% spenderà, invece, più di 300€ per una media provinciale di 209 euro.
Quando si acquistano i regali
Circa il 45% dei rispondenti dichiara che si recherà ad effettuare acquisti per i regali di Natale un mese prima delle festività (il 9% anche oltre un mese prima). La metà del campione invece li effettuerà a ridosso del Natale.
Black Friday
Sette intervistati su dieci hanno dichiarato che avrebbero approfittato delle offerte del Black Friday per effettuare acquisti.
Tra coloro che avrebbero approfittato delle offerte del Black Friday, il 70% avrebbe acquistato regali di Natale.
I COMMENTI
Maria Beatrice Paludetti, Presidente Federmoda - Confcommercio
“Nell’insieme - afferma la presidente di Federmoda Maria Beatrice Paludetti - il regalo “fashion”, considerata l’ampia versatilità che presenta, tiene e resta sempre gradito. Accessori, borse, cinture, sciarpe, calze e calzini, pantofole, scarpe, maglie o capi importanti: il commercio di vicinato riesce a fornire risposte multiple a bisogni sempre più diversificati, proponendo qualità, artigianalità, possibilità di personalizzazione, unicità, comodità, anche in considerazione della comprovata multicanalità. La vendita su consiglio è una leva con la quale, in particolare a Natale, il commercio costruisce la narrazione di un acquisto che diventa espressione di bellezza e buon gusto, esperienza gratificante sia per chi acquista che per chi riceve, valore identitario e riconoscibilità del territorio”.
Riccardo Zanchetta, Presidente Fida - Confcommercio
“Natale è di sicuro il momento clou per l’acquisto di prodotti enogastronomici ed alimentari, un acquisto che trova la sua ragion d’essere nell’ utilità, nell’adattabilità a varie fasce di consumatori, gradito anche nella fascia business, segno della ricerca di convivialità intesa come dimensione importante di questa provincia. A Natale ci si ritrova, in famiglia, tra amici e colleghi con prodotti buoni, sani, di qualità, anche di nicchia, legati al territorio e frutto di quella filiera corta legata al territorio costruita da noi alimentaristi nei decenni. La parola d’ordine di quest’anno è “cibo funzionale”, antitetico a tutto ciò che viene ricompreso nel “cibo processato”: sta a significare prodotti sani, freschi, genuini, che portano in tavola salute e bontà”
Tiziano Bosco, Presidente Gruppo Panificatori Confcommercio
“Panettoni e pandori di tutti i tipi, biscotteria speziata, pani artigianali con semi, cereali o integrali tengono viva la tradizione natalizia legata all’artigianalità ed alla qualità. Pur vedendo una riduzione di consumo di pane comune, possiamo dire che all’artigianalità del pandoro o del panettone, prodotti iconici del Natale, non si rinuncia. Cambiano i formati del pane ad esempio: si prediligono, per le feste, i formati grandi, utilizzabili in vario modo, con farine selezionate, mentre per pandoro e panettone vanno anche i formati leggermente ridotti da 750 e 500 gr, più adatti a nuclei famigliari ridotti ed a persone anziane”.
Francesco Piccin, Capoarea Banca Prealpi SanBiagio
“L’indagine ci offre uno spaccato approfondito dei comportamenti di acquisto dei cittadini trevigiani in vista delle festività natalizie, invitandoci a riflettere sulle motivazioni che guidano le scelte dei consumatori, oltre che sulle possibili evoluzioni di questo scenario. Ed è proprio in questa riflessione e nella volontà di studiare soluzioni sulla base di dati reali, che vediamo il vero valore dell’attività di ricerca portata avanti in questi anni dall’Osservatorio Congiunturale: uno strumento pensato per mettere a disposizione di associazioni di categoria e operatori dati, informazioni e analisi utili a comprendere le dinamiche del territorio, e a sviluppare strategie e soluzioni commerciali efficaci, capaci di rispondere concretamente ai bisogni della comunità.”