La festa del pane si conferma come un grande evento aggregatore per la città e la categoria: la fugassa in pista per i PAT
Si è chiuso con grande successo di pubblico, tanta partecipazione e sincera solidarietà (il ricavato devoluto ad Advar e all’Associazione Sogni) il week-end trevigiano dedicato al pane. Nella tensostruttura di Piazza Borsa il pane, con tutte le sue declinazioni, è stato il protagonista assoluto che ha attirato giovani, famiglie, consumatori. A rendere omaggio ai panificatori trevigiani sono arrivati il presidente nazionale di Assipan Antonio Tassoni e varie delegazioni di panificatori da tutta Italia.
Pizze, piade, pane e panini di ogni forma, ma anche colombe e fugasse hanno allietato i piccoli con i laboratori di impasto e soddisfatto i palati del folto pubblico che ha potuto fare acquisti e degustazioni in diretta.
Due i momenti clou del week-end: il primo, la cerimonia inaugurale di sabato pomeriggio (foto), che ha radunato i vertici del Comune di Treviso (gli Assessori Manera e Vettoretti), della Confcommercio tutta (il provinciale Rinaldin e il mandamentale Capraro), del CFP Lepido Rocco di Lancenigo (Bergo) e che ha avuto il pregio di ricevere la benedizione del pane da Padre Oliviero Svanera, custode del tempo di San Francesco, per rafforzare il messaggio del pane come simbolo di pace e fratellanza nell’anno giubilare.
Secondo momento topico di solidarietà: la consegna dei 3500 euro raccolti grazie alla vendita della Pagnotta l’Abbraccio e restituiti all’azienda sanitaria per supportare i centri antiviolenza afferenti all’azienda stessa. Un grosso lavoro che nel mese di novembre scorso, dedicato al contrasto alla violenza di genere, ha visto l’impegno indefesso di Catia Morellato, medica del pronto soccorso di Montebelluna, e di Claudia Vedelago, vicepresidente dei panificatori.
Toccante la testimonianza di alcuni professionisti del Dipartimento Solidarietà Emergenze della Federazione Italiana Cuochi del Veneto (che garantiscono il nutrimento delle popolazioni nei grandi disastri ambientali) che da ora in poi coinvolgono nelle emergenze ambientali anche i panificatori come volontari.
Protagonista indiscussa della domenica la “fugassa trevisana”, cui è stato dedicato un convegno per essere annoverata tra i prodotti agroalimentari tipici regionali del Veneto (Pat).
La “fugassa trevisana” è la ricetta del periodo pasquale per eccellenza ed è in fase di continuo affinamento con gli Accademici della cucina: impastato come un pane con aggiunta di burro, uova, zucchero. In pratica, una versione trevigiana arricchita della colomba pasquale.
“La festa- assicura il presidente del Gruppo Tiziano Bosco - ci restituisce grandi soddisfazioni. L’obiettivo è di fare solidarietà ma anche di sottolineare i valori del piccolo negozio, del “forner”, che, pur a fronte del cambiamento dei tempi, resiste. Noi lavoriamo per orgoglio, passione e senso di comunità, ci alziamo ogni notte, e continuiamo a fare ricerca su lievi, farine, impasti. Il nostro prodotto fresco è sano, genuino, ben diverso dal pane surgelato precotto che si compra negli iper e supermercati. Contribuiamo alla cultura del fresco, del sano, del buono. Alla festa abbiamo divulgato questo messaggio, ed i ragazzi del CFP lo hanno dimostrato col loro lavoro”.
Il pane fresco trevigiano si conferma come il re dei carboidrati, amato pur in tempi di diete chetogeniche.
in foto alcuni momenti della manifestazione