Terremo duro nonostante i rincari delle tariffe(acqua, luce e gas) e delle materie prime (semola, burro, zucchero, lieviti) e pur con le grandi difficoltà nel reperire il personale. E’ questa, in sintesi, una delle conclusioni del summit annuale dei panificatori svoltosi domenica 10 ottobre a Castelfranco. All’assemblea annuale gli onori di casa sono stati fatti da Fabio Marcolin e Pierluigi Sartorello, rispettivamente direttore e presidente dell’Ascom castellana e dal presidente del Gruppo Tiziano Bosco. Molti gli interventi, tra cui quello del formatore Luciano Ceccarello, che ha fornito ai partecipanti strategie e consigli per contenere i costi: efficienza nell’uso dei materiali e dell’energia per l’utilizzo dei forni, acquisti di materie prime su scala, avvalendosi della forza del gruppo, valorizzazione delle risorse umane, molto difficili da reperire. Dal presidente regionale Massimo Gorghetto l’appello a “continuare la formazione continua e l’aggiornamento, indispensabili in un momento di grande cambiamento degli stili di vita e dei consumi”. “Nell’anno associativo che ci aspetta”- ha concluso il presidente Tiziano Bosco- “porteremo avanti progetti formativi specifici per aumentare il livello dell’offerta delle nostre imprese che ormai si stanno trasformando. Dalla vendita del solo pane ormai nei 300 panifici associati in provincia, siamo passati alla vendita di una vasta gamma di prodotti da forno, di tutti i tipi. La valorizzazione delle risorse umane, con politiche attive, è indispensabile perché manca il ricambio generazionale e non tutti possono essere gestiti a livello famigliare.” Il Gruppo panificatori trevigiano è stato il primo, nel Veneto, ad avviare con successo i corsi professionalizzanti di panificazione a Lancenigo di Villorba (TV), ma i giovani, in generale, fanno fatica ad avvicinarsi ad un mestiere, come quello del panificatore, che richiede passione, abilità e sacrificio al lavoro notturno.